Archive for June, 2014

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This time I don’t aree with Davide Cassani and its defense of Diego Ulissi after his “Salbutamol” case. I’ve personally seen, with my eyes, uneder-23 racers asking their personal doctor about the maximum dose for this kind of products. “And that, is that doping? How much of this can I take?”, they asked. They were 20 years guys in perfetc phisical shape, with absolutely no need for inhalers.
“Cyclists know that if you take five puffs then you won’t go any faster”, said Davide Cassani defending Ulissi’s position, but this is not true.

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If you have the possibility to breath better than the others, isn’t that doping?

a cura di Claudia Cicciotti per Adinews.eu


VENTO è una parola di cinque lettere, lunga 630 chilometri, quelli che congiungono VEN-ezia con TO-rino. Cinque lettere sono anche quelle che compongono un SOGNO e sono solo sei, una lettera in più, quelle che potrebbero trasformarlo in pura e semplice REALTÀ.

Un anno fa partiva il primo bici tour di una squadra del Politecnico di Milano, che ha progettato una ciclabile lungo il corso del fiume Po, da Torino a Venezia. Cinque ricercatori, capeggiati da Paolo Pileri, ingegnere esperto di pianificazione territoriale, si sono messi in viaggio su due ruote e hanno percorso il tragitto del loro progetto per dimostrarne la fattibilità. Oggi la dorsale ciclistica non esiste e il tour dei cinque si è spesso rivelato avventuroso e poco agevole, ma con un investimento di appena 80 milioni di euro – quelli che coprirebbero le spese di soli 2 chilometri di autostrada – si potrebbe costruire la ciclabile più lunga di Italia ed una delle più lunghe d’Europa.

Paolo Casalis, Pino Pace e Stefano Scarafia si sono messi in sella con i progettisti e hanno ripreso le 15 tappe in 8 giorni, testimoniando come la realizzazione di quello che ad oggi resta solamente un disegno può trasformarsi in un valore sotto più punti di vista: significherebbe innanzitutto migliaia di nuovi posti di lavoro, difesa delle ricchezze ambientali e sviluppo dell’economia verde, ma anche valorizzazione turistica e culturale di un territorio troppo ignorato sotto questo aspetto.

Il viaggio dalle Alpi sino all’Adriatico attraversa più di 30 città e 4 regioni, in cui la bellezza dei paesaggi naturalistici della Pianura Padana collega una meta d’arte all’altra: Piacenza, Cremona, Ferrara solo per dirne alcune. Il film accompagna ogni tappa, dalla strada ai musei, dai cittadini che scoprono il progetto ai pochi, pochissimi, coraggiosi cicloturisti sulla via e tra una pedalata e un’altra scorrono le immagini in bianco e nero di una natura più viva, e soprattutto vissuta, tanti anni fa.

 Dal 6 al 15 giugno di quest’anno, la squadra del Politecnico di Milano è tornata sui pedali per raccontare ancora una volta, in un secondo bici tour, il progetto VENTO. Il road movie, che ne è la più forte voce a favore, è proiettato nelle varie città toccate dal percorso e, per tutti coloro che volessero vederlo, anche non ciclisti e non padani, è visibile sul sito ufficiale: http://filmvento.wordpress.com

Se il progetto un giorno andasse in porto, si potrebbe scoprire il piacere e l’importanza del cicloturismo, sull’esempio di tanti altri paesi europei in cui la bicicletta già conduce alla scoperta di scenari e sensazioni altrimenti inesplorabili. Con le infrastrutture adeguate, si farebbe bene all’Italia, ai cittadini, all’ambiente, alle imprese: la natura e l’arte sono già al loro posto, pronte ad essere scoperte; sta a noi mobilitarci per scoprirle nel miglior modo possibile, sta a noi viaggiare perché, come dice una simpatica signora una volta arrivati al mare, “viaggiare è sempre bello”.

Vi siete mai chiesti, soppesando tristemente la vostra bici, quanto conti (in termini di secondi persi in pianura o in salita) ogni kg in più???

Io l’ho scoperto oggi grazie agli amici di BDCforum e a questo articolo del sito PianetaCIclismo

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Fissiamo 250 Watt, la potenza di un cicloamatore medio, come valore per i nostri esempi.

Vediamo i tempi al km, per le varie pendenze, per i vari pesi.

tab. 2

Studiando attentamente la tab.2 possiamo osservare che, a parità di potenza (250 Watt), le differenze di prestazione in salita tra ciclisti di diverso peso diventano più nette con l’aumentare della pendenza infatti:

– in pianura ogni 5 kg di peso perdiamo 0,21 secondi circa al km (0,04 sec ogni kg)

– in salita al 3% ogni 5 kg di peso perdiamo 4,10 secondi al km (0,82 sec ogni kg)

– in salita al 6% ogni 5 kg di peso perdiamo 10,48 secondi al km (2,1 sec ogni kg)

– in salita al 9% ogni 5 kg di peso perdiamo 17,09 secondi al km (3,42 sec ogni kg)

– in salita al 12% ogni 5 kg di peso perdiamo 23,41 secondi al km (4,68 sec ogni kg)

– in salita al 15% ogni 5 kg di peso perdiamo 29,53 secondi al km (5,91 sec ogni kg)

Riassumiamo nella tabella seguente quanto mediamente influisce il peso alle diverse pendenze. Prendiamo come riferimento prestazioni in 1 km di salita, con differenze di peso dell’ordine di 1 – 5 e 10 kg.

tab. 3

Valutiamo sul campo queste differenze. In una salita come il Passo Giau, inserita nella Maratona delle Dolomiti, pendenza media del 9% e una lunghezza di 10 km, ogni kg in più significa perdere 3,42 secondi al km, ovvero 34,2 secondi su tutta la salita (3,42 sec * 10 km). In pratica tra due ciclisti di pari potenza ma con 20 kg di differenza il distacco sul Passo sarà di 11 minuti e 24 secondi !!! (3,42 sec * 20 kg * 10 km).

Possiamo sintetizzare queste teorie con 2 grafici:

Grafico 2: tempo al km alle varie pendenze di un ciclista con 250 watt di potenza.

Grafico 3: calo di prestazioni in secondi dovuto all’aggiunta di 1 kg sul peso complessivo ciclista-bici-abbigliamento alle varie pendenze.